(ANSA) - TORINO, 03 MAG - Le piante acquatiche prolificate
nel Po per la siccità e la poca corrente nel fiume sono in
maggioranza di tipo vascolare, cioè con apparato radicale, e non
alghe. Lo precisa Arpa (Agenzia regionale per la protezione
ambientale) che, dopo avere analizzato il tratto torinese del
Po, mette in guardia sui rischi dell'eradicazione delle piante
perché "può causare danni importanti all'ecosistema acquatico".
Le piante acquatiche infatti - spiega Arpa - possono essere
rifugio e luogo di deposizione di uova per la fauna ittica, nido
per uccelli e "sono alla base della catena trofica dell'intero
sistema acquatico".
Nel fiume Arpa non ha trovato "invasori" tra le specie
vegetali censite, tutte piante autoctone ad eccezione di una, la
Elodea nuttallii, che però è stata individuata già nel 1939 in
Belgio e da lì si è diffusa in molti altri paesi europei. Il
problema del Po, quindi, è dovuto alla carenza di piogge: la
scarsa portata frena la corrente favorendo lo sviluppo della
vegetazione con largo anticipo rispetto agli ultimi anni. In
vista di un'ulteriore riduzione della portata e dell'aumento
delle temperature in estate, le alghe preoccupano perché sono
destinate a svilupparsi, a degradarsi e quindi a ridurre
l'ossigeno nella poca acqua. (ANSA).
Arpa,eradicare piante nel Po può causare danni ad ecosistema
"Sono alla base della catena e rifugio per i pesci
