Ad Asti, alla ex chiesa del Gesù, è
tutto pronto per ospitare un'esposizione di reperti fossili dei
Cetacei più importanti rinvenuti in Piemonte, alcuni unici a
livello mondiale. Presentata oggi, l'esposizione paleontologica
'Balene Preistoriche' aprirà il 17 settembre e per un anno
presenterà una delle più importanti collezioni d'Europa di
fossili di cetacei provenienti dall'Astigiano.
In epoca pliocenica, tra 5,3 e 2,6 milioni di anni fa, Asti era
infatti circondata dal mare che occupava tutta la Pianura
Padana: una distesa di acque che ha regalato a queste località
reperti rarissimi, di grande fascino e interesse, per un'area in
cui vivevano non solo cetacei, ma anche antenati di elefanti,
tigri con denti a sciabola, tapiri e numerose altre specie .
Parallelamente all'esposizione, verrà pubblicato un volume
scientifico dal titolo 'Valleandona, Mare e Fossili' a cura di
diversi autori, alcuni dei quali studiosi specialisti nei vari
aspetti paleontologici trattati nel libro, tra i quali Piero
Damarco, curatore della parte tecnico-scientifica di Balene
Preistoriche.
"La sinergia tra tutte le istituzioni è importante - spiega il
presidente del Museo Paleontologico, Livio Negro - e il Museo
compie il primo passo per arrivare alla candidatura Unesco,
riconoscimento che avrebbe una importante ricaduta positiva
sull'intero territorio astigiano". Il progetto vede la
collaborazione del Consorzio Barbera d'Asti e Vini del
Monferrato, Fondazione Asti Musei, Soprintendenza Archeologia
delle Arti e Paesaggio di Asti, Alessandria e Cuneo, Fondazione
Crt e Associazione Paleontologica Astensis
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