Il Green Pass non blocca
l'afflusso al Museo Egizio di Torino. Già prima che si aprisse
il grande portone di via Accademia c'erano davanti i primi
visitatori. In coda, per prima, Giorgia C., studentessa 26enne
di Padova. 'Ho il Green Pass dal 30 luglio - dice - spero lo
facciano tutti per uscire al più presto da questo situazione.
Quelli come me che già ce l'hanno non sono né più intelligenti,
né più stupidi: si tratta solo di trovare la via d'uscita più
veloce".
Dietro alla giovane turista solitaria, Maria Novella
Ottolevi, docente, e Simone Biondi, geometra. Arrivano da
Senigallia. "E' un passo obbligatorio - dicono - uno strumento
per riconquistare la libertà perduta". "Andare per musei è la
nostra passione e scaricare il Green Pass, dopo aver fatto il
vaccino, non è stato difficile", raccontano Erminio
Santambrogio, non vedente, e Maria Paola Cazzaniga. Provenienti
da Milano, dopo l'Egizio visiteranno il Museo del Cinema.
Al momento sono 900 i visitatori prenotati, e 22 le visite
guidate. La risposta migliore a chi la scorsa settimana,
commentando sui social l'annuncio dell'obbligatorietà del Green
Pass per entrare, auspicava la chiusura de museo per assenza di
visitatori. Sono due i pass point allestiti: il primo lo passa
solo chi è munito del Qr code, il secondo serve invece per la
convalida tramite app governativa attraverso gli smartphone di
cui è dotato il personale.
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