Uno studio su performance di arte
contemporanea e spettacoli che escono dai luoghi tradizionali
della rappresentazione per indagare territori artistici di
confine tra i linguaggi espressivi, creando i presupposti per
un'integrazione e favorendo il dialogo tra gli artisti. E'
l'obiettivo di 'Confini/sconfinamenti', progetto del Festival
delle Colline Torinesi e della Fondazione Merz i cui
appuntamenti saranno calendarizzati nell'ambito della 23esima
edizione del Festival e della programmazione della Fondazione.
"La storia delle performance d'arte ha radici lontane nella
storia del '900 - spiega la presidente della Fondazione,
Beatrice Merz - e anche le generazioni più giovani non hanno
tralasciato le indagini sui rapporti che intercorrono tra
espressione, spazio e movimento. La Fondazione Merz, declinando
il proprio ruolo di centrale energetica dell'arte, è proprio
alle nuove generazioni di performer che guarda con attenzione".
E per il Festival, raccontano i direttori, Sergio Ariotti e
Isabella Lagattolla, "ci interessano i testi e i linguaggi
scenici che indagano la contemporaneità, raramente così
difficile da raccontare o rappresentare, e gli eventi
performativi che sanno esprimere la stessa straordinaria sintesi
dell'arte contemporanea o che sono essi stessi arte
contemporanea".
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