Il 2 febbraio dello scorso anno il
piccolo Giacinto, un neonato di poco più di venti giorni, morì a
Torino all'ospedale Maria Vittoria, dove era stato portato in
ambulanza: 54 ore prima era stato rimandato a casa dal pronto
soccorso con una diagnosi di rinite e l'invito ai genitori di
usare l'aerosol. La denuncia di papà e mamma, che aveva portato
all'iscrizione nel registro degli indagati di una dottoressa per
il reato di omicidio colposo, è stata definitivamente archiviata
dal tribunale: il gip Francesca Christillin non ha ravvisato
responsabilità.
Secondo il giudice, che si è pronunciata sulla base di alcune
consulenze tecniche, la dottoressa - che visitò Giacinto la sera
del 31 gennaio - non commise errori: diagnosi e indicazioni
terapeutiche, dati gli elementi clinici di quel momento, furono
giuste. Non è detto, inoltre, che controlli medici svolti nelle
54 ore successive "avrebbero potuto evitare l'esito infausto" di
una malattia che ebbe un'evoluzione "particolarmente rapida e
grave".
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