Il licenziamento di Sam Altman da OpenAi e il suo reintegro ha chiarito che la società di ChatGPT "difende i propri interessi", il che "non è sconvolgente, ma tanto vale che lo si dica apertamente". Così il commissario europeo al Mercato Interno, Thierry Breton, al quotidiano francese, La Tribune, tra gli organizzatori dell'evento sull'intelligenza artificiale in corso a Marsiglia.
Breton ha ripercorso la vicenda, notando come l'ad di OpenAi abbia condotto "una campagna di comunicazione globale sull'IA generativa", presentandosi come "un'azienda no profit, riluttante a regolamentare in nome dell'interesse generale".
"Poi - ha spiegato - si è scoperto che il suo Cda lo ha licenziato, giudicando la sua visione troppo mercantile. Si dà il caso che OpenAI sia sostenuto da Microsoft" che, a sua volta, "ha i suoi interessi". "Quindi l'azienda se l'è accaparrato subito" mentre la parte del Cda che ha agito in difesa dell'interesse generale "è stata estromessa", ha aggiunto il commissario europeo, evidenziando che con la legge europea sull'IA, in corso di approvazione, l'Ue metterà "al primo posto l'interesse generale".
"Troveremo un accordo che non sarà lì a difendere chi non vuole assolutamente la regolamentazione" ha sottolineato Breton, sostenendo che ciò "avvantaggia il loro modello di business e fa arricchire più rapidamente i loro azionisti". "L'interesse generale si articola su due livelli - ha aggiunto - da un lato, un ambiente molto favorevole all'innovazione" e dall'altro, "oltre un certo livello, una serie di regole da rispettare in totale trasparenza".
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