In un documento inviato agli Stati membri dell'Ue sulla proposta di legge europea in materia di intelligenza artificiale (IA), Italia, Germania e Francia dichiarano di opporsi alla "introduzione di norme non testate" riguardanti modelli di fondazione come GPT-4, alla base del chatbot ChatGPT, preferendo piuttosto "un'autoregolamentazione obbligatoria attraverso codici di condotta".
"Questi - si legge nel documento di cui ANSA ha preso visione - potrebbero seguire i principi definiti a livello di G7 nel quadro del processo di Hiroshima e l'approccio dell'articolo 69 della proposta di legge sull'AI, e garantirebbero la necessaria trasparenza e il flusso di informazioni nella catena del valore, nonché la sicurezza dei modelli di fondazione contro gli abusi".
La proposta di regolamento sull'IA, la prima al mondo in materia, è attualmente in fase di 'trilogo', vale a dire è oggetto di negoziati tra le istituzioni dell'Ue, cioè Commissione, Consiglio e Parlamento europeo.
Nel loro documento Roma, Parigi e Berlino si dicono anche "contrarie all'approccio a due livelli per i modelli di fondazione" su cui sembrava essere stato raggiunto il consenso.
Il sistema di autoregolamentazione suggerito nel testo, basato su "model cards" che includano "informazioni rilevanti per comprendere il funzionamento del modello, le sue capacità e i suoi limiti", prevede anche un organismo di governance dell'IA, incaricato di sviluppare le linee guida e di verificare l'applicazione dei model cards, nonché un eventuale regime sanzionatorio da mettere in piedi solo in un secondo momento in caso di ripetute violazioni dei codici di condotta in materia di obblighi di trasparenza.
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