"Agire rapidamente" e "collettivamente" per "plasmare il futuro" dell'intelligenza artificiale (IA) perché "il futuro dell'IA - se renderà le nostre società più o meno eque, se porterà a scoperte o diventerà uno strumento per gli autoritari - dipende da noi".
Questo l'appello lanciato alla comunità internazionale dal segretario di Stato Usa, Antony Blinken, e dalla segretaria Usa al Commercio, Gina Raimondo, dalle colonne del Financial Times.
Nell'intervento, si sottolineano i "gravi rischi potenziali" che comporta la "nuova era" segnata dall'IA, dalla disinformazione al rafforzamento di pregiudizi e discriminazioni al suo uso improprio per scopi repressivi o destabilizzanti, ma "anche con questi rischi - che siamo determinati a minimizzare - l'IA ha un potenziale esaltante per migliorare la vita delle persone e contribuire a risolvere alcune delle più grandi sfide del mondo" osservano Blinken e Raimondo, secondo cui "la questione non è se usare o meno" l'IA, "ma come".
"Gli Stati Uniti, in quanto sede di molte delle aziende, tecnologie e menti leader che guidano la rivoluzione dell'IA, hanno la capacità e la responsabilità di guidare la sua governance", scrivono i due segretari Usa, ricordando le azioni intraprese, dalla definizione di un progetto per una Carta dei diritti dell'IA, allo sviluppo di un quadro di gestione del rischio dell'IA per migliorare la protezione degli utenti, agli impegni assunti da parte di alcune aziende leader, su impulso della Casa Bianca, per "migliorare la sicurezza, la protezione e la fiducia".
Per Washington, la governance dell'IA deve essere "guidata dai valori democratici e da coloro che li abbracciano", un obiettivo che deve permeare l'azione del G7 per un codice di condotta internazionale in materia, così come la collaborazione con le Nazioni Unite e con altri governi per "costruire una comprensione condivisa dei rischi dell'IA a lungo termine e di come limitarli". "Gli Stati Uniti si impegnano a far funzionare l'IA per i Paesi in via di sviluppo, la cui voce è fondamentale per la discussione globale, e a progettare una governance con essi" scrivono ancora Blinken e Raimondo, rimarcando infine il "ruolo fondamentale dell'India".
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