Nel 2026 tutte le regioni del
Sud, tranne il Molise, sconteranno la maggiore riduzione del
numero di Medici di medicina generale (Mmg). E' quanto emerge da
uno studio della Fondazione Gimbe. La stima dell'entità della
carenza è condizionata da differenti fattori. In particolare, è
sottostimata dall'eventuale scelta dei Mmg di andare in pensione
prima dei 70 anni, dal numero di borse non assegnate e
dall'abbandono del Corso di formazione in Medicina Generale
(almeno 20%). Viene al contrario sovrastimata dall'eventuale
decisione dei Mmg di prolungare l'attività sino ai 72 anni e
dalla possibilità dei medici iscritti al Corso di formazione in
Medicina generale di acquisire già dal primo anno sino a 1.000
assistiti.
"Tali stime - commenta il presidente della Fondazione, Nino
Cartabellotta - risentiranno del nuovo Accordo collettivo
nazionale recentemente sottoscritto nel quale sono previste
varie novità. Desta non poche preoccupazioni - osserva - la
distribuzione anagrafica dei Mmg". Nel 2022 il 72,5% dei Mmg in
attività (Molise 78,4%) aveva oltre 27 anni di anzianità di
laurea con quasi tutte le regioni del Centro-Sud sopra la media
nazionale, "anche in conseguenza di politiche sindacali che
spesso non hanno favorito il ricambio generazionale".
Dall'elaborazione Gimbe su dati Sisac si apprende, inoltre, che
in Molise, al primo gennaio 2023, il numero medio di assistiti
per ogni Mmg era 1.106.
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