/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Procuratore D'Angelo,guerra contro droga

entità fenomeno grave in molise

Procuratore D'Angelo,guerra contro droga

Magistrato, serve l'impegno di tutti, numeri da brivido

CAMPOBASSO, 11 settembre 2018, 14:20

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Bisogna scendere in guerra contro la droga, chiedo un 'arruolamento' a tutti voi". Da queste parole, rivolte a una platea di giornalisti dal Procuratore della Repubblica di Campobasso, Nicola d'Angelo, si capisce l' entità e la gravità del problema. Il capo della Procura ha voluto lanciare un appello finalizzato a mantenere sempre alta l'attenzione al fine di diffondere in maniera costante un messaggio che faccia capire cosa significa cadere nel vortice della tossicodipendenza. Numeri da brivido, e sono solo quelli ufficiali, per il Molise: 1.300 in trattamento ai Servizi per le dipendenze (Serd), per dipendenza da oppiacei. "Non c'è consapevolezza del fenomeno e della dimensione numerica del problema e questo avviene anche nelle famiglie". "Ci sono mamme - dice D'Angelo - che chiedono di trattenere in carcere il figlio tossicodipendente perché in casa, ai domiciliari, il problema si ripresenta in tutta la sua drammaticità". Quindi l' impegno delle istituzioni per "accendere un faro su questo tema".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza