Dopo oltre otto
anni dal terremoto che nel 2016 colpì pesantemente l'Italia
centrale, i cittadini di Castelsantangelo sul Nera (Macerata)
'hanno perso la pazienza'. Nel corso della riunione pubblica che
si è svolta oggi pomeriggio nel borgo appenninico, hanno più
volte sottolineato ritardi e lungaggini, chiedendo adesso tempi
certi. Lo hanno fatto rivolgendosi in primis al commissario
straordinario alla ricostruzione Guido Castelli, ma anche al
sindaco Mauro Falcucci, ai tecnici dell'Ufficio speciale e al
presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, presente
all'incontro.
"Siamo qui proprio per dare quelle risposte che per troppi
anni non sono state date", ha spiegato all'ANSA il governatore
delle Marche. "Otto anni sono tanti, - ha spiegato - ma noi
abbiamo il dovere di mettere in sicurezza ciò che viene
ricostruito e questo ha chiesto anche di riprogettare e
riprogrammare alcune opere". Il presidente della Regione dice di
"ben comprendere" gli stati d'animo della popolazione, ma
sottolinea anche che "certe tragedie dovute a inondazioni e
altre calamità devono essere evitate e per farlo occorre
ricostruire nella massima sicurezza così da preservare questi
luoghi per secoli". Per quanto riguarda Castelsantangelo, Visso
e Ussita, i ritardi nella ricostruzione dei centri storici sono
dovuti al rischio idrogeologico che insiste su questo territorio
e questo lo ha evidenziato anche il sindaco di Castelsantangelo,
Mauro Falcucci: "Come amministrazione comunale - ha spiegato -
abbiamo fatto ciò che era di nostra competenza per avviare la
ricostruzione del nostro paese, adesso non resta che procedere
con la mitigazione del rischio idraulico".
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