I consiglieri regionali che
lasciano il Gruppo consiliare a cui appartenevano al momento
della loro elezione devono decadere dagli eventuali incarichi a
cui sono stati eletti in Ufficio di presidenza dell'assemblea
consiliare o all'interno delle commissioni consiliari
permanenti. Lo prevede la legge di modifica statutaria che ha
avuto il via libera unanime dall'aula in prima lettura, relativa
ai cambi di Gruppo. I contenuti della proposta di legge, a
iniziativa dei consiglieri Marta Ruggeri (prima firmataria,
M5s), Renzo Marinelli e Lindita Elezi (Lega), Carlo Ciccioli e
Andrea Assenti (FdI), Jessica Marcozzi (FI), Andrea Biancani e
Fabrizio Cesetti (Pd) - sono stati illustrati all'aula dai
relatori di maggioranza e opposizione, rispettivamente Assenti e
Ruggeri.
"Con grande soddisfazione posso comunicare che oggi è stata
approvata all'unanimità in Consiglio regionale la legge
statutaria contro i cambi di casacca, che avevo depositato a
inizio febbraio scorso", dichiara Ruggeri. La legge è stata
"condivisa da tutte le forze politiche in corso d'esame
legislativo e ispirata a norme già introdotte nel regolamento
del Senato della Repubblica nel 2017 e poi rinforzate con
successive modifiche approvate nel 2022". Le modifiche allo
statuto, aggiunge, "rappresentano, in linea con quanto già in
vigore nella più alta assemblea legislativa nazionale, il Senato
della Repubblica, una forma di sanzione nei confronti di quei
consiglieri che decidono di cambiare gruppo consiliare nel corso
della legislatura. Infatti, la legge statutaria approvata oggi
prevede che tali consiglieri decadano dai ruoli a cui sono stati
eletti in Ufficio di presidenza dell'Assemblea legislativa o
nelle commissioni consiliari permanenti laddove decidano di
cambiare il gruppo consiliare a cui appartenevano al momento
dell'elezione, e questo proprio perché eletti in quei ruoli come
espressione di quei gruppi che hanno deciso di lasciare".
"Uno dei maggiori mali della politica italiana - conclude
Ruggeri - è senza dubbio quello del trasformismo politico, e la
nostra regione purtroppo in questo senso non fa eccezione. La
legge statutaria approvata oggi, per questo motivo, punta a
penalizzare attraverso delle misure mirate chi tradisce la
fiducia degli elettori che lo hanno sostenuto per perseguire
solo i propri interessi personali, e avrà la funzione di
deterrente per questi comportamenti". La "legge statutaria
contro il trasformismo politico non comporterà spese per il
bilancio regionale e sarà applicata a partire dalla prossima
legislatura regionale".
"Una modifica dello Statuto della Regione - rimarca Assenti -
per disincentivare la mobilità consiliare in sede di assemblea
legislativa regionale, prevedendo la decadenza dalle cariche di
componenti dell'Ufficio di presidenza del Consiglio e dalle
cariche di Presidente e di Vicepresidente delle commissioni
consiliari permanenti dei consiglieri che entrano a far parte di
un gruppo consiliare diverso da quello al quale appartenevano al
momento dell'elezione". "Si tratta già di una buona prassi che,
ora, vogliamo normare. - prosegue Naturalmente, se il cambio di
gruppo avviene per un deliberato dal gruppo di provenienza o non
avvenga a seguito di scioglimento o fusione del proprio gruppo
con altri gruppi consiliari. In più, si è deciso di applicare
quanto deciso anche nel caso del Presidente del Consiglio. -
ricorda ancora Assenti - Una volta completato l'iter di
approvazione di questa modifica statutaria, si avrà una garanzia
maggiore per i ruoli di maggioranza ed opposizione che andrà in
vigore a partire dalla prossima legislatura e non da questa.
Credo sia una modifica di buon senso". "Ringrazio tutti i
componenti della Commissione e l'intera Assemblea legislativa
delle Marche per aver dato corso, nei tempi opportuni, -
conclude - all'approvazione di questa proposta di legge
regionale".
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