Nel 2023 si è registrato nelle
Marche un calo di 4.861 imprese attive (-3,5%) ora attestate a
135.205; le aziende resilienti nella prima parte dello scorso
anno hanno visto crescere i loro ricavi del 15,8% ma sono
diminuiti gli investimenti (-17,8%), in particolare quelli in
macchinari e impianti, le spese per consumi (-5,6%); infine
crescono le spese per retribuzioni (+32,8%). E' il quadro
tratteggiato da TrendMarche, l'unico osservatorio sulla micro e
piccola impresa marchigiana, realizzato ogni semestre da Cna e
Confartigianato Marche, con il contributo di Intesa Sanpaolo e
la collaborazione delle università Politecnica delle Marche e
Urbino Carlo Bo. I dati sono stati presentati oggi alla
presenza, tra gli altri del presidente della Regione Marche
Francesco Acquaroli, dell'economista della Direzione studi e
ricerche Intesa Sanpaolo Giovanni Foresti, del rettore
dell'Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, del
presidente di Cna Marche Paolo Silenzi.
La maggior perdita di imprese attive si è avuta nel Commercio
(-1.678) e in Agricoltura (-1.369). Anche nel settore delle
costruzioni, malgrado il traino dei bonus edilizi, le aziende
calano; stesso andamento per le attività manifatturiere (-636),
i servizi di alloggio e ristorazione (-256) e i trasporti
(-188). Nel manifatturiero a chiudere i battenti sono state
soprattutto le imprese del settore abbigliamento (-174 pari al
10% del totale di imprese attive nel settore) seguite da quelle
della Meccanica (-152), del Calzaturiero (-118) e del Legno
mobile (-70). Sul fronte occupazione, in 12 mesi, i lavoratori
dipendenti crescono di 32.610 unità, mentre i lavoratori
indipendenti sono 12.428 in meno.
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