Nelle Marche due donne sono in
lizza per il ruolo di segretario regionale del Pd, ponendo fine
ad un lungo commissariamento. Il popolo delle primarie che
domani andrà a votare nei 192 seggi allestiti in tutta la
regione non dovrà scegliere solo il segretario nazionale tra
Stefano Bonaccini e Elly Schlein, ma anche quello regionale tra
Michela Bellomaria, 41 anni, vice sindaco di Cerreto d'Esi
(Ancona), e Chantal Bomprezzi, 32 anni, avvocato e assegnista di
ricerca all'Università di Bologna e consigliere comunale di
minoranza a Senigallia (Ancona). Alla vincitrice spetta il
compito di risollevare il Pd marchigiano, in profonda crisi dopo
la sonora sconfitta alle regionali del 2020, che ha portato per
la prima volta ad un governo di centrodestra con un presidente,
Francesco Acquaroli, di Fdi, dopo decenni di esecutivi di
centrosinistra, e le ultime politiche. Dopo il 2020 prima si è
cercato di avviare un congresso 'costituente', rinviato anche
per l'emergenza covid, per poi andare al commissariamento. Serve
un rinnovamento del partito e Bomprezzi, candidata da una
ventina di giovani "dal basso", vuole esplicitamente mettere
"da parte personalismi e vecchie leadership". Per Bellomaria,
che mette in campo anche l'esperienza di vice sindaco,
affiancata da una squadra di giovani, amministratori locali e
dirigenti, il Pd deve tornare a parlare "al Paese reale, con un
linguaggio semplice chiaro". Tutte e due sostengono Bonaccini,
ma Bomprezzi potrebbe intercettare a livello regionale il voto
pro Schlein. Bellomaria è sostenuta, tra gli altri, dai sindaci
di Pesaro Matteo Ricci, coordinatore nazionale dei sindaci Pd,
di Ancona Valeria Mancinelli, e dal capogruppo regionale dem
Maurizio Mangialardi. Con Bomprezzi si sono schierati il
parlamentare Francesco Verducci, l'ex sottosegretaria al Mise
Alessia Morani, i consiglieri regionali Antonio Mastrovincenzo,
Romano Carancini, e altri sindaci come quello di Jesi Lorenzo
Fiordelmondo. Tra attenzione alle politiche di genere e
all'entroterra, le due candidate hanno tanti punti in comune,
compresa l'idea di riportare al centro "i temi come il lavoro, i
diritti, l'uguaglianza, la sostenibilità" al posto delle
alchimie di partito.
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