(ANSA) - ANCONA, 04 GEN - Cgil, Cisl e Uil delle Marche
sottolineano come la fase che ha preceduto la discussione e
l'approvazione del Defr e del bilancio di previsione sia stata
"caratterizzata per l'ennesimo anno (ormai il terzo) dalla
totale mancanza di confronto reale con le organizzazioni
sindacali". "Il Defr e il bilancio di previsione - si legge in
una nota - rappresentano i principali atti di programmazione
delle azioni politiche che la Giunta regionale intende mettere
in pratica nel futuro. In una fase così delicata come quella che
stiamo attraversando, e in un contesto socioeconomico molto
complicato, rivestono un'importanza ed un significato ancora più
rilevanti, stante l'assoluta necessità di selezionare bene gli
interventi". Per questo i sindacati si sarebbero aspettati "un
coinvolgimento proprio al fine di individuare e discutere
insieme le priorità e provare a risolvere al meglio i numerosi
problemi che si stanno presentando ai cittadini marchigiani.
Nelle scelte annunciate - sottolineano - non c'è questo respiro.
Ancora una volta, fuori dalle spese vincolate e obbligatorie,
non si scorge alcuna precisa direzione e alcuna visione di
futuro, sui tanti versanti in cui invece è ormai sempre più
necessario intervenire in maniera decisa e chiara". "Pensiamo
alle risorse che bisognerebbe investire per supportare la
frettolosa legge regionale n.19/2022 di riforma del Servizio
Sanitario Regionale - rilevano Cgil, Cisl e Uil -; una legge
invece che fatta ad invarianza di risorse rischierà solo di
aggravare la già difficile situazione della sanità territoriale
e di tagliare importanti servizi pubblici rivolti ai cittadini.
Pensiamo alle necessarie risorse sul sociale - aggiungono -, in
un momento di crescita dei costi relativi all'energia che si
stanno abbattendo anche sulle famiglie marchigiane con il
rischio concreto di un'ulteriore esplosione della povertà.
Pensiamo alle scelte poco selettive di aiuto alle imprese che
non premiano adeguatamente innovazione e qualità del lavoro".
Secondo i sindacati "anche sui temi del lavoro, della salute e
sicurezza, della mobilità, dell'ambiente, dell'istruzione,
della cultura e turismo, delle infrastrutture e del dissesto
idrogeologico sarebbe stato utile un confronto in largo anticipo
per ragionare insieme sull'individuazione delle priorità". "Per
il terzo anno consecutivo invece . ribadiscono - prendiamo atto
di una mancata volontà di dialogo reale e di confronto che ci
lascia amareggiati, ma oltremodo convinti della necessità,
qualora questo atteggiamento non dovesse mutare, di mobilitarci
per chiedere una nuova stagione di partecipazione democratica e
di coinvolgimento di tutti i corpi sociali, economici ed
istituzionali nell'azione di indispensabile rilancio delle
Marche". (ANSA).