A quattro settimane dall'omicidio di Sharon Verzeni non c'è ancora stata una vera svolta nelle indagini. Anche oggi i carabinieri hanno convocato alcuni residenti di via Castegnate per ascoltarli e raccogliere eventuali testimonianze: finora le persone sentite come 'informate sui fatti' (senza essere indagati e senza avvocato) sono state oltre cento, tra familiari, parenti, colleghi, vicini di casa e abitanti di Terno d'Isola.
Chi ha accoltellato per quattro volte Sharon la notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi però non ha ancora un volto né un nome: nelle telecamere - che hanno avuto un ruolo chiave nell'indagine per ricostruire quante persone ci fossero poco prima dell'una di quella notte nella zona attorno al delitto, ma non per risalire all'assassino - si vede una persona in bicicletta che percorre contromano via Castegnate (è un senso unico), nella direzione opposta rispetto al punto in cui Sharon è stata uccisa e pochi istanti dopo. È però anche vero che nei minuti successivi diversi ragazzini del paese in bicicletta raggiungono il luogo dell'accoltellamento, dopo i primi soccorritori - una coppia giunta in auto e una residente - ma prima dell'arrivo dell'ambulanza. Dunque di viavai di persone, anche in bici, quella sera a Terno ce n'era.
Oggi il compagno Sergio Ruocco non è stato convocato in caserma a Bergamo: ieri ci era dovuto tornare due volte, la mattina e il pomeriggio, per delle formalità legate ai due rapidi sopralluoghi nella casa che condivideva con Sharon, da dove tra giovedì e venerdì sono stati prelevati un computer (di lui, lei non l'aveva) e un altro cellulare in uso all'uomo. Non è chiaro perché non fosse stato acquisito agli atti d'indagine prima: probabilmente era un apparecchio non usato e la cui presenza in casa è saltata fuori in seguito, durante i colloqui con i carabinieri (Ruocco è stato interrogato in tutto tre volte). L'obiettivo di chi indaga è chiaro: ricostruire ogni sfaccettatura della vita privata di Sharon per trovare eventuali ombre o aspetti che possano in qualche maniera far risalire al suo assassino. Ma dalla vita della trentatreenne non sarebbero per ora emerse ombre.
Oltre al lavoro al bar 'Vanilla Food' di Brembate, Sharon non aveva grandi amicizie o frequentazioni. Pochi contatti e poche chat sul cellulare, qualche libro preso in prestito alla biblioteca di Terno e, solo di recente, l'avvicinamento a un gruppo di Scientology di Gorle, i cui membri saranno a loro volta presto sentiti da chi indaga. Intanto oggi tante persone hanno raggiunto il luogo in cui Sharon è stata uccisa: molti curiosi hanno approfittato della domenica per andare a vedere di persona la zona. Qualcuno ha portato un fiore, altri si sono soffermati a pregare.
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