"Come lavoratori della Scuola ci sentiamo offesi e maltrattati, in questi giorni siamo calpestati nei valori e nella dignità. 'Chi aggredisce un dipendente di una scuola aggredisce lo Stato' ha dichiarato il Ministro Valditara poco tempo fa, ma da giorni ci sentiamo aggrediti e non tutelati dall'ondata di odio generata su stampa e social anche da parte di esponenti politici". E' quanto scrivono in una lettera riportate online 'Primalamartesana' i quasi 200 docenti dell'istituto di Pioltello per esprimere la loro "indignazione per la strumentalizzazione" della decisione di chiudere la scuola il 10 aprile, giorno di fine Ramadan.
Nella lettera i docenti dell'istituto comprensivo statale Iqbal Masih hanno difeso la decisione di chiudere la scuola il 10 aprile, giorno di fine Ramadan. Una scelta che considerano "legittima" e che, ricordano, è stata "votata all’unanimità dei docenti presenti nel maggio 2023 e accolta all’unanimità dal Consiglio di Istituto"
Vicepreside della scuola di Pioltello a Mattarella: 'Venga qui e intervenga'
Si è rivolta direttamente a Sergio Mattarella Maria Rendani, vicepreside dell'istituto comprensivo Iqbal Masih di Pioltello, nominata due anni fa proprio dal presidente della Repubblica cavaliere dell'ordine al merito della Repubblica, per chiedergli di intervenire dopo le polemiche per la decisione della scuola di rimanere chiusa il 10 aprile, giorno della fine del ramadan. "Chiedo a Mattarella di intervenire, di venire a Pioltello a sostenerci - ha detto ai microfoni del TgR Lombardia la docente premiata per il suo lavoro in classe nel periodo del Covid - perché ci sentiamo soli. Lui è l'unico che può scrivere la parola fine in questa triste storia. Come posso ritrovare la forza e il coraggio di insegnare ai miei alunni che lo Stato italiano difende i cittadini?". Rendani ha ribadito che la decisione di chiudere il 10 aprile "è una scelta didattica. Non ha nulla di ideologico, nulla di religioso. Non abbiamo voluto inserire alcuna festività, non vogliamo togliere l'identità a nessuno e non vogliamo sopprimere nessuna cultura".
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