Ha voluto citare Alessandro
Manzoni, a 150 anni dalla morte, il prefetto di Milano Renato
Saccone nel suo ultimo discorso del 2 giugno prima del
pensionamento che avverrà il 1 dicembre. Ha citato il passaggio
dei Promessi sposi sulla presenza dei Bravi, nonostante gli
editti che li avevano messi fuorilegge, e la Storia della
colonna infame, con il suo coté di superstizioni, irrazionalità
antiscientifica, passioni di una folla indistinta.
"Le leggi, le istituzioni" ha ammonito, non devono "accodarsi
alle aspettative di questa folla irrazionale indistinta". Dalla
vicenda della Colonna infame "sono passati quattro secoli. La
cultura scientifica ha fatto passi da gigante" ha aggiunto, ma
"l'irrazionalità scientifica, le passioni oscure possono
tornare. Lo abbiamo visto, però noi abbiamo due grandi vantaggi:
i 77 anni della Repubblica italiana e i 75 della Costituzione e
non dobbiamo cedere alla narrazione della irrazionalità" come
non ha ceduto il 95% dei lombardi che si sono vaccinati.
Due preoccupazioni restano, secondo Saccone, il calo dei
votanti alle elezioni e il numero di giovani che non studiano e
non lavorano. E anche in questo "La Costituzione è il farò verso
cui tendere sempre".
Una strada che, secondo il sindaco di Milano Giuseppe Sala,
anche Saccone ha indicato con il suo esempio. "Vogliamo
ringraziarlo di cuore - ha detto a nome di tutti i sindaci della
città metropolitana - per il modo in cui ha interpretato e il
senso del dovere che ha mostrato" capace insieme di "fermezza e
apertura al dialogo". "Dovrebbe essere la norma, ma qualche
esempio come te è estremamente utile", ha detto rivolgendosi
direttamente al prefetto.
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