Una psicosi paranoide con crisi "da
fine del mondo". E' questo il disturbo di cui soffre il 39enne
che, il 18 febbraio scorso verso le 2.30, ha travolto con la sua
auto, senza frenare, alla barriera autostradale Ghisolfa sulla
A4 Torino-Milano la macchina con a bordo due donne, Laura Amato,
54 anni, e Claudia Turconi, 59 anni, morte nello schianto.
Lo ha spiegato stamani, da quanto si è saputo, lo psichiatra
Raniero Rossetti, a cui è stata affidata la perizia psichiatrica
che ha accertato l'incapacità totale di intendere e volere
dell'uomo al momento di fatti e la sua pericolosità sociale.
Accertamento discusso oggi davanti al gip di Milano Ileana
Ramundo, alla presenza del pm Paolo Filippini e dei legali del
39enne e delle persone offese, ossia i familiari delle vittime.
E dei consulenti nominati dalle parti.
Secondo il perito, da quanto si è saputo, sul comportamento
del 39enne quella notte ha inciso quel disturbo psicotico di cui
soffre da anni, non l'hashish né le benzodiazepine che aveva
assunto. Se il vizio totale di mente sarà riconosciuto nel
processo, l'uomo verrà assolto per incapacità di intendere e
volere.
Nei mesi scorsi il giudice ha applicato per l'indagato,
accusato di omicidio colposo plurimo, una misura di sicurezza
per pericolosità sociale, con obbligo di ricovero nel reparto di
psichiatria dell'ospedale di Piacenza e libertà vigilata per un
anno. E' probabile che nelle prossime settimane sarà trasferito
in una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza o in
una comunità protetta ad alta sicurezza.
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