"Siamo in piena epidemia, il virus
respiratorio sinciziale sta avendo lo stesso andamento del virus
influenzale e sta portando ad un elevatissimo numero di contagi
e ricoveri anche in terapia intensiva neonatale perché può
causare la bronchiolite e portare ad insufficienza respiratoria
e necessitare anche di ricovero nelle terapie intensive
neonatali e pediatriche". Lo spiega Luigi Orfeo, presidente
della Società Italiana di Neonatologia in riferimento alla
preoccupazione che sta causando in questi giorni la diffusione
del Virus Respiratorio Sinciziale (Rsv) nei bambini soprattutto
di età inferiore ai sei mesi.
"Bisogna stare molto attenti che i bambini non stiano a
contatto con persone che hanno delle infezioni respiratorie",
avverte Orfeo, che è anche membro del Comitato Scientifico di
ASM, da 40 anni promuove la prevenzione e sostiene la ricerca
scientifica per migliorare la salute in gravidanza e la cura
delle patologie neonatali.
"Quando si entra in casa, dove c'è un bambino piccolo,
bisogna lavarsi accuratamente le mani, evitare di baciarlo,
evitare di fumare in casa. Riconoscere i sintomi può non essere
facile perché queste malattie possono simulare un banale
raffreddore, ma se dovesse comparire una tosse secca e stizzosa,
insistente, se si dovesse presentare una difficoltà
respiratoria, con un aumento della frequenza e anche della
rumorosità del respiro e se il bambino rifiutasse il cibo, ecco
questi sono tutti segnali che la malattia sta progredendo, che
la gravità aumenta e bisogna quindi immediatamente portarlo dal
pediatra per valutare il ricovero".
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