"L'augurio che mi faccio è che questa vicenda sia chiusa il prima possibile, perché è stato un grande incubo, e di riavere indietro la mia vita e di poterla vivere serenamente". Lo ha detto ai cronisti lasciando l'aula del processo Ruby ter Karima El Mahroug. "È evidente agli occhi di tutti che porto un marchio, una Lettera Scarlatta - ha aggiunto. Ho sempre avuto paura di essere strumentalizzata e credo che possiate capirlo". Alle domande su Berlusconi ha risposto di non voler dire altro.
Ruby ter, Karima: 'Un grande incubo, rivoglio indietro la mia vita'
"Per me è stata una giornata veramente emozionante - ha spiegato Karima ai giornalisti - è la prima volta che mi sento difesa in un'aula come questa, non mi sono mai sentita davvero difesa, neanche ai tempi quando ero una vittima". E ancora: "Questa giornata per me è stata davvero importante".
A chi le ha fatto domande su Berlusconi la giovane ha risposto: "Non voglio dire altro, è stato detto fin troppo". E ha spiegato di aver sempre avuto "paura di essere strumentalizzata e credo che possiate capire".
Al termine dell'arringa, nella quale la difesa ha voluto dimostrare che lei non ha mai mentito e che non ha mai preso soldi dall'ex premier per tacere o dire il falso, l'avvocato Jacopo Pensa le ha detto guardandola negli occhi: "Io ti auguro cara Karima la buona fortuna di trovare dei giudici terzi, equidistanti, giusti, che devono contribuire alla giusta sentenza, good luck Karima!".
Ruby ter, Karima in aula a Milano per l'arringa dei suoi difensori
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