Una proposta di riforma della
professione forense e di quella notarile che intende ampliare le
funzioni dell'avvocato affidandogli anche lo svolgimento di
attività tradizionalmente svolte dal notaio e che oggi,
soprattutto in ambito societario ed immobiliare, costituiscono
già parte integrante della sua attività, è stata presentata in
cassazione da Pier Filippo Giuggioli, legale e professore di
diritto comparato presso l'Università degli Studi di Milano.
Nei giorni scorsi è partita la raccolta delle firme della
proposta di cui Giuggioli, con altri colleghi milanesi, è
promotore e che, come si legge in una nota, "è animata dalla
volontà di spingere l'ordinamento italiano in una dimensione
competitiva nel mercato dei servizi legali, come già avviene
oltre i confini nazionali". In linea con gli orientamenti del
legislatore, in base ai quali l'avvocato costituisce ormai una
figura unitaria di operatore di servizi legali integrati, la
proposta di legge perorata da Giuggioli punta ad estendere il
campo di intervento degli avvocati. Cosa che comporterebbe una
serie di "effetti virtuosi, sia per i cittadini, che potranno
beneficiare di servizi più efficienti e celeri e ovviamente a
prezzi più competitivi, sia per gli avvocati, soprattutto i più
giovani, che potranno estendere l'ambito della propria attività
professionale".
Tale riforma assimila "la funzione dell'avvocato a quella del
solicitor britannico o al anwaltsnotar tedesco, il notaio che
agisce in libera professione, come pure accade nel Canton
Ticino", ha ricordato Giuggioli .
Per avere informazioni più approfondite e per raccogliere le
sottoscrizioni necessarie al completamento dell'iter legislativo
è stato creato un sito internet
dedicato : https://ampliamento-funzioni-avvocati.it/.
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