Le applicazioni della telemedicina
e della chirurgia robotica, ma anche le modalità su come
raggiungere l'equilibrio, a vantaggio delle cure del paziente,
tra l'utilizzo dei nuovi macchinari e dell'innovazione in campo
medico e la valorizzazione delle professionalità, delle
competenze, delle esperienze e delle capacità di professori,
dottori e medici. Sono questi, in sintesi, i temi di
approfondimento della X edizione delle Giornate cardiologiche
del Centro Cuore Milano-Malpensa, in programma il 18 e 19 marzo.
Il congresso, intitolato 'Telemedicina operativa e Chirurgia
robotica. Necessità o lusso in un'epoca di stress dei sistemi
sanitari', è organizzato dalla Fondazione Iseni Y Nervi. Un
argomento di stretta attualità in campo sanitario e medico e che
non si riduce esclusivamente all'utilizzo di nuove tecnologie e
strumenti, ma che ha sottolineato Fabrizio Iseni, presidente
della Fondazione omonima, durante la presentazione, "pone i
medici a mettere in gioco, forse più di prima, le proprie
competenze e capacità, per far progredire la medicina e
soprattutto per superare questo momento drammatico per tutta
l'umanità". E proprio il rapporto tra i molteplici strumenti
tecnologici che hanno innovato il processo di cura e le
chirurgia tradizionale sarà uno degli argomenti di
approfondimento.
"Abbiamo a disposizione molta tecnologia - ha detto Andrea
Macchi, direttore generale del Centro Cuore presentando il
convegno - la sanità però non può rinunciare alla 'presenza
fisica' di un medico e alla chirurgia tradizionale. Non possono
venire a mancare le competenze umane e il confronto tra i
saperi. La telemedicina è un paradigma che dobbiamo declinare,
anche perché la pandemia ha evidenziato la necessità
dell'utilizzo di questi strumenti innovativi, senza abbandonare
la chirurgia 'non robotica'".
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