Ha superato il primo 'filtro' e va
avanti il procedimento pilota avviato dall' Unione piccoli
proprietari immobiliari della Provincia di Milano, Monza Brianza
e Lodi davanti alla Corte Europea dei diritti dell'uomo contro
il provvedimento adottato nel marzo dell'anno scorso, durante la
prima emergenza Covid, in base al quale lo Stato italiano ha
sospeso senza alcuni distinzione tutti gli sfratti per morosità.
Da quanto è stato riferito, la Cedu ha dichiarato ammissibile
il ricorso presentato dagli avvocati Prof. Bruno Nascimbene e
Prof. Pier Filippo Giuggioli, quest'ultimo anche Presidente
dell'Uppi Milano, per chiedere un risarcimento dei danni patiti
da un piccolo proprietario sostenendo "l'illegittimità sia della
originaria sospensione che delle successive proroghe" che
arrivano fino al giugno scorso. E questo perché, secondo l'Uppi
Milano, la norma da un lato è stata estesa anche a situazioni
che non meritano alcuna tutela e dall'altro lato ha trasferito
sui proprietari immobiliari l'intero costo della sospensione per
un periodo ben superiore rispetto a quello dell'urgenza
sanitaria e senza previsione di alcun ristoro. Le misure
governative, insomma, per l'Unione hanno, creato un vero e
proprio danno ai proprietari immobiliari per via di un
provvedimento legislativo che non avrebbe perseguito l'adeguato
e necessario bilanciamento degli interessi coinvolti. Pertanto
prima dell'estate è stato depositato il ricorso a Strasburgo
invocando una violazione da parte dello Stato dei fondamentali
diritti dell'uomo riconosciuti dai trattati internazionali e, in
particolare, la violazione del diritto di "protezione della
proprietà" ed il diritto "all'esecuzione delle decisioni
giurisdizionali definitive". Ricorso oggi ha superato il primo
filtro che, come ha spiegato il prof. Giuggioli "di regola
falcidia oltre il 90% delle istanze" ed è, quindi stato ammesso
in attesa della discussione nel merito del caso.
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