Appena un po' inferiore alla seta, e
appena un po' superiore alla lana, nato da tessuti pregiatissimi
che però sul mercato hanno valore pari a zero, destinati
all'incenerimento perché ritenuti scarti, seconde scelte o
eccessi tra quelli commissionati da grandi brand che quindi non
vedrebbero volentieri un riutilizzo o un riciclo. A partire dal
prossimo autunno Mantero, azienda comasca della seta da oltre un
secolo, mette sul mercato un nuovo prodotto nato nei suoi
laboratori: Resilk, la rigenerazione della seta.
"E' un progetto che si lega indissolubilmente ai nostri
obiettivi di sviluppo sostenibile e di economia circolare - ha
spiegato l'ad Franco Mantero presentando la novità -. Nei nostri
magazzini abbiamo una grande quantità di meraviglioso tessuto
ritenuto in eccedenza e saperlo destinato alla distruzione
emotivamente era sempre più pesante, soprattutto dopo i
drammatici mesi dell'emergenza Covid che hanno portato a un
ripensamento di tutto il sistema del lusso: è finito il tempo
degli sprechi".
In realtà su questa novità i laboratori Mantero erano al
lavoro da 4 anni, ma la crisi ha detto una spinta ulteriore al
progetto. "Inutile nascondercelo, le prospettive per il settore
al momento sono mediocri - ha ammesso Mantero -. Anche noi
stiamo lavorando al 65% e di più non ce ne sarebbe bisogno, a
febbraio eravamo al 100% e non bastava".
Resilk, che viene già guardata con interesse dalla clientela
tradizionale Mantero, nasce attraverso un particolare
procedimento, che tiene conto anche della sostenibilità. Gli
'scarti' vengono ritrasformati in filati e 'sbiancati ('in
realtà diventano écru non proprio bianchi come la seta') e sono
pronti per diventare il nuovo tessuto pregiato, con un percorso
tracciabile completamente Made in Italy, certificato GRS (Global
Recycled Standard).
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