Gli impianti sono chiusi, in
tanti hanno deciso di fare dietro front ma c'è anche chi sceglie
la via della lentezza e, senza panico segue l'indicazione di
buon senso alla base del decreto: rallentare, diminuire la
socialità senza panico o un dietrofront immediato. Alle
finestre della biglietteria al Mottolino, una delle ski area a
Livigno, gli impiegati non sanno molto, ma il cartello 'impianti
chiusi' è affisso da questa mattina presto e avverte gli
sciatori anche dalla home page del suo sito. Nei negozi non si
parla volentieri del provvedimento. "Noi rimaniamo aperti, le
piste sono chiuse ma noi, piccola impresa, continuiamo" risponde
un po' innervosita la titolare di uno ski-rent e poi chiosa:
"bravissimi, l'avete fatta bella", come per dire tutta colpa dei
giornalisti. Qualcuno ha deciso di caricare gli sci sulla
macchina e fare dietro front ma sulle piste c'è anche chi decide
di restare per una passeggiata, o una salita in solitaria con le
pelli di foca mentre i più riscoprono lo sci di fondo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA