Le agevolazioni fiscali in vigore
da quest'anno in Italia attirano campioni in Serie A ma
preoccupano non poco le big di altre leghe in Europa. Come
riferisce il quotidiano spagnolo Mundo Deportivo, il presidente
del Barcellona, Josep Maria Bartomeu (in queste ore coinvolto
nel Barcagate su presunte azioni del club per screditare
giocatori o ex), durante un incontro con il presidente del
Parlamento europeo, David Sassoli, avrebbe chiesto un intervento
per estendere al resto dell'Ue politiche fiscali come quelle
contenute nel Decreto crescita. "Ma prima che l'Europarlamento
se ne occupi non passerà un tempo breve", ha commentato
l'avvocato Cristina Rossello, deputato di Forza Italia, durante
un convegno ospitato da Mediobanca proprio sul tema del fenomeno
dell'attrazione in Italia degli sportivi professionisti.
"Siamo un'oasi fiscale per gli atleti professionisti che
decidono di trasferirsi in Italia", ha sottolineato Rossello e
Paolo Lucarini di PwC, società di consulenza fiscale e legale,
ha illustrato i vantaggi offerti dai due regimi previsti: gli
sportivi professionisti 'impatriati' godono dell'abbattimento
dell'imponibile del 50% sui redditi prodotti in Italia e quindi
arrivano a una aliquota del 22%; per i 'neo residenti' è
prevista una tassazione flat di 100mila euro sui redditi
prodotti all'estero, di cui avrebbe approfittato anche Cristiano
Ronaldo.
"Un atleta mal consigliato nell'affrontare il diritto dello
sport, con le implicazioni di natura fiscale e civilistica, è un
perdente", ha concordato Ernesto Sellitto, della divisione
Private Banking di Mediobanca, che propone servizi dedicati per
sportivi professionisti. "E' molto importante che una
istituzione del mondo della finanza come Mediobanca si occupi di
investimenti nello sport", ha sottolineato Franco Carraro, fra
gli ospiti in platea assieme all'ad del Monza Adriano Galliani e
Umberto Gandini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA