Sul fronte dei diritti "in Italia,
come in tutto il mondo, c'è ancora tanto da fare, noi non
abbiamo nessun diritto: né al lavoro, né all'amore, siamo
vulnerabili su tutto e non esistono leggi che si occupano di
noi. Di fatto non siamo rappresentate in niente pur essendo
sempre esistite". Lo ha detto la modella e attivista transgender
Lea T, la figlia del calciatore brasiliano Toninho Cerezo, a
margine del lancio a Milano della nuova campagna contro la
transfobia di Pantene #HairHasNoGender.
Per la modella, è vero che "alcuni Paesi sono più avanti di
altri, ma la realtà è sempre la stessa: cambiano i modi in cui
veniamo discriminati, ma la realtà rimane la stessa". "Io vengo
dal Brasile, il paese al mondo dove ci sono grandi problemi di
transfobia, quest'anno se non sbaglio sono stati uccise più di
140 persone transessuali - ha aggiunto -. In Italia magari non
ci uccidono, ma ci sono microtorture quotidiane".
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