"Caso, destino, fortuna? ho sempre
pensato che se non sono stato investito dall'esplosione è grazie
all'amicizia". Era uno studente diciottenne Paolo Barbieri
quando il 28 maggio 1974 si trovò a pochi metri dal porticato di
Piazza della Loggia a Brescia, dove durante una manifestazione
sindacale e antifascista venne fatta esplodere una bomba che
uccise 8 persone ferendone altre 100. E comincia proprio con la
testimonianza diretta del giornalista e scrittore il libro 'La
morte a Brescia-28 maggio 1974: storia di una strage fascista',
edito da RedStar Press. Una ricostruzione degli anni degli
attentati, la situazione politica di allora, i tentativi di
colpo di stato, la scoperta proprio a Brescia del Mar (Movimento
Armato Rivoluzionario). Quindi i 41 anni di indagini e processi
fino alla condanna definitiva di Carlo Maria Maggi, capo di
Ordine Nuovo e Maurizio Tramonte, anche lui ordinovista. Una
strage, sottolinea l'autore, considerata dai giudici 'la più
politica di tutte'.
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