"Nessuno li ha accettati i fondi sauditi, che infatti erano su un conto estero con un anticipo di garanzia da un notaio proprio perché nessuno ha dato mandato per staccarli". Lo ha ribadito il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando dei soldi provenienti dall'Arabia Saudita come acconto per entrare nel Cda del teatro alla Scala, di cui ieri è stata annunciata la restituzione dopo la riunione del Consiglio del teatro. "Il dialogo tra il sovrintendente Pereira e i sauditi nasce molto tempo prima e in tanti erano informati, anche il ministro Bonisoli. Da questo a un certo punto il sovrintendete ha ipotizzato un ingresso saudita nella fondazione, il consiglio si è riunito un mese e mezzo fa e ci sono tutti i verbali". "La nostra sensibilità adesso ci dice che non è conveniente per noi avere i sauditi, e sarebbe una discontinuità perché non c'è mai stato nessuno straniero, preferiamo avere aziende".
Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana condivide l'orientamento del sindaco di Milano Beppe Sala e della maggioranza del cda della Scala di tenere distinte, in futuro, le figure di sovrintendente e direttore artistico del teatro, a differenza di quanto avviene oggi con Alexander Pereira che ricopre entrambi i ruoli. "Non è stupida l'idea che ha avanzato il sindaco di tornare un po' al passato e di dividere il manager dall'esperto musicale, dividendo i due ruoli" ha spiegato Fontana parlando con i giornalisti a margine del Consiglio regionale.
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