E' chiaro "a tutti" che Maria
Grazia Paturzo "era considerata in Expo, da Sala e da tutti, una
figura a disposizione personale del presidente Maroni, altro che
una figura di raccordo tra la Regione e Expo". Così il
procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco ha spiegato quella
"insistenza crescente" da parte dell'allora Governatore lombardo
Roberto Maroni nel richiedere che la società che gestiva
l'Esposizione universale si facesse carico delle spese di
Paturzo, sua ex collaboratrice al Viminale e temporary manager
in Expo, per un viaggio a Tokyo nel 2014.
Maroni, davanti ai giudici della quarta penale che oggi
emetteranno la sentenza, è accusato di induzione indebita ma
anche di turbata libertà nel procedimento di scelta del
contraente per aver fatto ottenere, secondo l'accusa, un
contratto anche a un'altra ex collaboratrice anche lei da
"piazzare", Mara Carluccio, presente in aula così come altri due
coimputati. Assente Maroni e per lui la Procura ha chiesto una
condanna a 2 anni e mezzo.
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