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Striscione e fazzoletti rossi contro la violenza di genere: "Cambiamento parta dai ragazzi"
Manifestazioni e interventi inLiguria
Protocollo Zeus anti violenza, 'non chiamateli mostri'
Il 'protocollo Zeus', l'intesa in materia di atti persecutori e maltrattamenti che ha lo scopo di intercettare le condotte a rischio ideato dalla questura di Milano nel 2018, a Savona "sta producendo effetti positivi" visto che sono aumentati i modo esponenziale gli ammonimenti del questore. A dirlo è il questore di Savona Alessandra Simone, che di quel protocollo si può dire la madrina. Simone infatti è arrivata due anni fa a Savona da Milano dove è stata a capo della Omicidi alla squadra mobile e dell'Anticrimine dove si è occupata di violenze sessuali e ha messo a punto quel metodo che coinvolge magistrati e psicologi per affrontare queste difficili situazioni chiamandolo come il primo epico maltrattante della storia: Zeus. Nel 2021, spiega Simone all'ANSA "a Savona venivano registrate zero violenze domestiche, tra il 2022 e il 2023 ne annoveriamo 59. Anche le denunce per atti persecutori sono cresciute: dalle 11 del 2021 alle 29 del 2023. Sono dati confortanti, il protocollo Zeus sta funzionando". Questo grazie alle regole previste dal legislatore, come la garanzia dell'anonimato per chi denuncia gli atti persecutori, ma anche e soprattutto per la nuova formazione che Simone ha voluto pere i suoi poliziotti "addestrati, formati a intercettare i segnali, i cosiddetti reati sentinella". Savona, sottolinea Simone "è una provincia litigiosa, interveniamo tanto per le liti in famiglia" per questo è necessario "che i poliziotti sappiano 'leggere' certi comportamenti individuando quelli che possono essere segnali d'allarme".. E grazie a questa prevenzione "abbiamo notato una certa flessione per alcuni reati". Nella città della Torretta "sono tanti i centri che si occupano della rieducazione dei soggetti ammoniti, c'è un'attenzione particolare - ha detto il questore - una grande voglia di incidere". La parola d'ordine è dunque concretezza e "massimizzare il lavoro di rete che è fondamentale". Intanto, "partiamo dalle scuole, dove dobbiamo insegnare il rispetto per la parità di genere. Partiamo da lì". Per il suo lavoro, Simone è stata davanti a stupratori, stalker, uomini violenti, omicidi: "ma non chiamiamoli mostri - ha detto il questore di Savona -. Hanno perfettamente la capacità di intendere e volere, sanno perfettamente cosa hanno fatto. Cominciamo a sfrondare anche il linguaggio dei media: amore che uccide? non esiste l'amore che uccide". E niente ipocrisie: "non affidiamo la sicurezza e la valorizzazione delle donne a vuoti interventi, storpiature linguistiche - ha detto Simone sorridendo-, non è mai un problema di forma ma di sostanza".
Violenza donne, domani nei negozi CoopLiguria minuto di silenzio
Domani, alle 11, i punti vendita di Coop Liguria osserveranno un minuto di silenzio per le donne vittime di femminicidio. Negli ipermercati, aderendo alla campagna "Posto occupato", saranno allestite casse con accessori femminili rossi. Proseguono anche le altre iniziative promosse da Coop a livello nazionale: il numero di emergenza 1522 inserito sugli scontrini e sulle confezioni di 500 prodotti a marchio. Il podcast "Il silenzio parla", realizzato in collaborazione con Differenza Donna e una borsa in edizione limitata per sostenere il 1522.
Violenza donne,Comune Genova presenta progetto sperimentale Vera
Offrire una prima ospitalità, con il supporto di operatrici adeguatamente formate, per uscire da un legame violento e iniziare un percorso per la vita in autonomia. È l'obiettivo del progetto sperimentale V.E.R.A- Violenza, Emergenza, Rischio e Accoglienza delle Politiche sociali del Comune di Genova, presentato oggi a Palazzo Tursi, e che partirà lunedì 27. Il progetto, della durata di sei mesi, con un finanziamento di 70 mila euro di quota servizi Fondo Povertà, è realizzato in collaborazione con il Cerchio delle Relazioni e il centro Per Non Subire Violenza, gestori delle case rifugio e centri antiviolenza accreditati da Regione Liguria. "Il progetto Vera si inserisce nell'ambito di un quadro di riferimento delle politiche rivolte al contrasto della violenza di genere voluto dall'Amministrazione, che rappresenta un modello innovativo a livello nazionale. In questi anni è stato rilevato dai servizi sociali del Comune di Genova e dagli enti accreditati - ha spiegato l'assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso - l'incremento di segnalazioni . Questo ci richiama anche a un sempre maggiore impegno nella messa in campo di azioni di contrasto e prevenzione. E' fondamentale inserire come priorità tra gli interventi di pronto intervento sociale un servizio sperimentale per porre fine alla violenza sulla donna e sui suoi figli attraverso l'accoglienza in un luogo protetto e il sostegno tempestivo di operatori dedicati". "Genova è una città dove si evidenziano numerosi casi e la progettualità avviata dal Comune di attivazione di un pronto soccorso socioeducativo emergenziale risulta un'iniziativa fondamentale - spiega Paolo Cremonesi, direttore delle Struttura complessa di emergenza dell'ospedale Galliera Paolo Cremonesi -, per la rete dei pronto soccorso e in generale per tutta la città". Il servizio Vera offre a tutte le donne, con o senza figli, vittime di maltrattamenti e di violenza di genere, una prima ospitalità per un periodo variabile in base alla specificità delle diverse situazioni: da un minimo di 5 giorni a un massimo di un mese, con un supporto alla donna da parte di un'equipe di educatrici che garantiscono beni di prima necessità, mediazione culturale, linguistica e colloqui di accoglienza per l'accompagnamento verso i centri antiviolenza. Ad attivare il servizio, che ha una durata sperimentale di sei mesi, saranno gli ambiti territoriali sociali, il pronto intervento sociale dell'ufficio cittadini senza territorio e il servizio di emergenza sociale del Comune di Genova.
Violenza donne, al 'Comunale' di Chiavari 2 seggiolini rossi
Un piccolo gesto per dire con forza 'basta'. Da oggi, due seggiolini del settore distinti dello stadio Comunale di Chiavari saranno colorati di rosso, come simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Un'iniziativa che domani, in occasione della giornata mondiale vedrà coinvolti anche Luca Parodi e Lucrezia Giraud, rispettivamente capitani della prima squadra maschile e femminile. Sullo schienale due messaggi forti. Il primo: "Non solo il 25 novembre, ma ogni giorno dell'anno combattiamo, tutti uniti, la violenza sulle donne". Il secondo: "No a Stalking e violenza. Telefona al numero 1522, meriti di tornare ad essere libera". I seggiolini saranno inaugurati ufficialmente nella prossima partita casalinga di campionato della Virtus Entella, in programma sabato 2 dicembre alle 16.15 con il Pescara. Assisteranno alla gara da quei posti due rappresentanti dell'associazione Telefono donna centro antiviolenza e lo Zonta Club Portofino Tigullio Paradiso, due realtà che operano da anni sul nostro territorio per dare sostegno alle donne e diffondere la cultura del rispetto e dell'uguaglianza come valore universale.
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