Il direttore d'orchestra Renato
Palumbo e il tenore Francesco Meli sono stati i principali
artefici del successo del 'Corsaro', l'opera di Verdi andata in
scena al Teatro Carlo Felice di Genova, penultimo titolo del
cartellone lirico genovese.
L'opera è stata presentata nello stesso allestimento proposto
nel maggio del 2005, una coproduzione con il Regio di Parma con
le scene di Marco Capuana e la regia del compianto Lamberto
Puggelli.
Scritta nel 1848 su libretto di Piave ispirato a un poemetto
di Byron, 'il Corsaro' non ha mai avuto particolare fortuna per
un'azione che non decolla mai e che non offre al compositore
quei caratteri e quelle situazioni che erano essenziali a far
scattare l'estro verdiano. Tuttavia la partitura ha momenti di
pregio che ieri sera il direttore Renato Palumbo ha saputo
evidenziare con intelligenza. Palumbo è un verdiano doc e lo ha
dimostrato sin dalle prime note: una lettura, la sua,
controllata, ricca di sfumature, vigorosa negli scatti ritmici
tipici del Verdi giovanile, ma sapiente anche nella espansione
lirica.
Inappuntabile il rapporto buca-palcoscenico dove era atteso
Francesco Meli al suo debutto nel ruolo. Una prova di sicuro
spessore: un corsaro ricco di sfumature, di mezze voci, di
ammirevole duttilità nel passare dai gesti sonori più eroici
(l'aria del primo atto) ai ripiegamenti più intimi (la scena
della prigione). Al suo fianco Olga Maslova ha assicurato alla
figura di Gulnara una vocalità autorevole. Bene, nell'insieme,
anche Irina Lungu nei panni di Medora e Mario Cassi nel ruolo di
Seid.
La scena di Marco Capuana poggia su una struttura quasi
fissa: il ponte di una nave con le vele che salgono e scendono
frequentemente a cadenzare le scene e i diversi spazi.
Un'ambientazione che offre qualche soluzione suggestiva anche
grazie ad un buon utilizzo delle luci. Il regista Lamberto
Puggelli (il suo lavoro è stato qui ripreso da Pier Paolo Zoni)
ha dovuto a suo tempo fare i conti con la immobilità
drammaturgica della storia: ha bloccato i personaggi in gesti
platealmente melodrammatici, ha giocato con i movimenti delle
vele e ha puntato sulla battaglia fra corsari e musulmani
affidandosi al maestro d'armi Renzo Musumeci Greco il quale ha
effettivamente costruito una 'battaglia' credibile. Coro e
orchestra lodevoli. Applausi calorosi e meritati. Prima replica
domani alle 15.
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