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Consiglio regionale Liguria, bagarre in aula 'buffoni'

Consiglio regionale Liguria, bagarre in aula 'buffoni'

Durante l'intervento del consigliere Fdi Balleari nella prima assemblea dopo l'arresto del presidente Toti. Striscione contro mafia e corruzione in Liguria

GENOVA, 14 maggio 2024, 15:06

Redazione ANSA

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Consiglio regionale Liguria, bagarre in aula 'buffoni ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

È iniziato il primo Consiglio regionale della Liguria dopo l'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti il cui banco è vuoto. Presenti in aula i consiglieri della Lista Toti Stefano Anzalone e Domenico Cianci, entrambi indagati. Il presidente dell'assemblea Gianmarco Medusei ha iniziato i lavori prendendo atto della 'sospensione' dall'incarico di Toti e della 'sostituzione ad interim' da parte del vicepresidente Alessandro Piana mentre davanti all'ingresso dell'assemblea si stanno radunando alcune decine di manifestanti per una iniziativa di protesta.

"Assumerò l'incarico ad interim, lo farò con grande senso di responsabilità, nella consapevolezza del compito importante - ha detto Piana -. Esprimo innanzitutto un pensiero di vicinanza al presidente Toti, che ha sempre agito per il bene della Liguria e mi auguro venga fatta chiarezza nel più breve tempo possibile, l'attività della Regione Liguria proseguirà senza soluzione di continuità".

 'Buffoni, buffoni' così alcuni cittadini presenti alla seduta odierna del Consiglio regionale ligure, il primo dopo l'arresto del governatore Giovanni Toti, hanno protestato durante l'intervento del consigliere di Fratelli d'Italia Stefano Balleari sul caso degli arresti che hanno sconvolto la politica ligure. Il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Meduse ha chiesto poi di fare silenzio ed evitare la protesta. 

 Contro mafia e corruzione in politica': è lo striscione di protesta srotolato dall'associazione 'Genova che osa' davanti all'ingresso del primo Consiglio regionale della Liguria dopo l'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Gli attivisti hanno consegnato ottomila firme raccolte per chiedere ai gruppi consiliari di sfiduciare Toti.
"Le firme si sommano ai 40mila messaggi online che, cumulativamente sono stati inviati a ogni persona eletta nell'assemblea come parte della campagna di pressione che l'organizzazione sta portando avanti. - spiega il portavoce Lorenzo Azzolini - 'Genova che osa' da anni denuncia una città in mano a pochi privilegiati che la rendono immobile e stagnante, imprigionata nella difesa dei loro interessi. Oggi le inchieste li hanno esposti alla vista di tutti, con i loro vizi e i loro lussi. Il sindaco di Genova Bucci li ha definiti dei maiali, pronti ad azzuffarsi per un pezzo di pane. Quello però non è un pezzo di pane, sono gli spazi della nostra regione e della nostra città, svenduti alla loro avidità. Sono queste scelte che hanno determinato una città fatta di cattivi lavori, nei settori del commercio e della logistica, dove si lavora il 20% in più ma si viene pagati il 20% in meno. Una città da cui chi può scappa e in cui chi non può resta intrappolato".
L'associazione chiede all'assemblea di approvare una legge sulle lobby, vietare le donazioni dei super ricchi nelle campagne elettorali, introdurre il limite dei due mandati. 

 

Consiglio regionale, FdI e Lega fanno quadrato attorno a Toti

 FdI e Lega fanno quadrato attorno al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti agli arresti domiciliari nel primo Consiglio regionale della Liguria dopo l'inchiesta che ha reso vuoto il suo posto tra i banchi della Giunta. I capigruppo Stefano Balleari (FdI) e Stefano Mai (Lega) replicano alle richieste di dimissioni delle opposizioni sostenendo che "sono una scelta personale di Toti".

"Toti si deve dimettere perché politicamente è finito, è morto - ha detto la consigliera Selena Candia (Lista Sansa) -.
Ha governato la Liguria come un frutto da spremere per i suoi interessi, o di imprese a lui vicine, non ha governato per gli interessi della collettività, non sappiamo se è illegale, ma si deve dimettere perché non è più politicamente credibile su nessun argomento". "Viviamo una delle pagine più buie dal punto di vista politico della Liguria. - denuncia il capogruppo del Pd Luca Garibaldi - L'unica strada possibile sono le dimissioni".

"Respingo ai mittenti l'appellativo di 'sciacalli', - ha detto il capogruppo del M5S Fabio Tosi -perché in un Paese normale e civile, quando una persona arriva agli arresti domiciliari, si dimette, è per questo che chiediamo le dimissioni. Volete aspettare dieci anni? Dieci anni che finisca tutto il processo? No. C'è una questione morale in Liguria, quindi noi continueremo a dire 'date le dimissioni'".
"Abbiamo provato tutti un senso di smarrimento sentendo parlare di un'inchiesta che riguarda il presidente della Regione, - replica il capogruppo di FdI Stefano Balleari - fermo restando che la misura cautelare non può e non deve cancellare i risultati ottenuti in Liguria in questi anni, FdI terrà una linea attendista, se la giustizia stabilirà che il presidente Toti è colpevole, lo stabiliranno i giudici, non quest'aula. Noi ci atteremo alle sentenze. Ma fino a prova contraria ci asterremo da qualsiasi atteggiamento giustizialista e aspetteremo la conclusione delle indagini". Le dimissioni "sono una scelta personale, - interviene il capogruppo della Lega Stefano Mai - la Liguria sta crescendo, bloccare la Regione sarebbe un danno enorme per l'economia. Anche a me arrivò un avviso di garanzia a un mese dalla rielezione come sindaco, se tutti si dimettessero per un avviso di garanzia il Paese di fermerebbe. Toti deve andare avanti". 

Piana: 'E' giusto non dimettersi, anzi non scappare'

 "Per rispetto in primis dei liguri, del presidente Toti e degli inquirenti, è giusto non dimettersi, anzi è giusto non scappare, per portare avanti tutto quello che c'è da fare per la Regione Liguria". Lo dichiara il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana a margine dei lavori del primo Consiglio regionale dopo l'inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il presidente 'sospeso' Giovanni Toti.

Il 24 maggio parteciperà alla posa del primo cassone subacqueo per la costruzione della nuova diga del porto di Genova? "Tutti i progetti che dobbiamo portare avanti, con coraggio li porteremo avanti. - replica Piana - Ciò che si dovrà finanziare, lo finanzieremo, perché deve prevalere il senso di responsabilità rispetto a cose più facili come ad esempio andarsene o farsi prendere dal nervosismo e dalla paura". 

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