/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Morta dopo rimozione neo: giudici, Roberta ha scelto liberamente

Morta dopo rimozione neo: giudici, Roberta ha scelto liberamente

Sorella vittima, 'per giustizia italiana Roberta si è suicidata'

GENOVA, 23 aprile 2024, 17:00

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Roberta Repetto, l'insegnante di 40 morta nel 2020 per le metastasi di un melanoma curato con tisane e meditazioni, "decise i tempi, il luogo e il modo" con cui farsi togliere il neo. Il 'santone' Paolo Bendinelli "non ha creato la situazione iniziale di pericolo" e soprattutto "non aveva una posizione di garanzia tale da doverlo fare intervenire a tutela della salute di Roberta". E' quanto scrivono, in sintesi, i giudici della corte d'assise d'appello di Genova nelle motivazioni della sentenza di assoluzione di Bendinelli.
    Il santone (difeso dagli avvocati Sandro Vaccaro e Francesca Pastore) era stato condannato in primo grado a tre anni e quattro mesi insieme al medico Paolo Oneda. Per quest'ultimo i giudici avevano ridotto la pena a 1 anno e 4 mesi.
    Per i magistrati, "Oneda ha agito con imperizia anche grave.
    Se avesse rispettato le norme da lui stesso riconosciute come buone prassi, le possibilità di guarigione sarebbero state molto elevate". E invece, lui accettò di operarla su un tavolo da cucina del Centro Anidra, nei pressi di Chiavari (Genova) senza anestesia. Accettò di non sottoporre il neo a esame istologico.
    Il medico non voleva la morte della donna ma "l'avere assecondato la paziente in richieste palesemente contrarie ai propri doveri, prescritti allo scopo di fornire alla stessa la migliore tutela per la propria salute, costituisce la prima fondamentale condotta rimproverabile all'imputato, apparendo del tutto evidente che ove egli vi avesse prestato osservanza avrebbe, nel migliore dei casi, garantito alla Repetto un'adeguata tutela della salute, oppure, nel persistere da parte della paziente di tali pretese, sarebbe andato esente da ogni rimprovero". Roberta, inoltre, "non venne messa al corrente dei rischi e fino all'ultimo era ignara della propria fine imminente".
    "Prendo atto - il commento della sorella Rita (assistita dagli avvocati Giuseppe Sciacchitano e Andrea Andrei) - che per il tribunale di Genova mia sorella ha scelto liberamente di morire in quanto si sarebbe liberamente orientata verso l'opzione per uno stile di vita naturista. Per la giustizia italiana mia sorella si è praticamente suicidata".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza