Detassare gli aumenti dei contratti
nazionali per ridare potere di acquisto ai lavoratori. È una
delle richieste che il segretario di Fiom Cgil Michele De Palma,
oggi a Genova per l'assemblea sul contratto nazionale dei
metalmeccanici, fa al governo. "Noi chiediamo un aumento di 280
euro sui minimi contrattuali: siamo in una fase in cui molti
lavoratori stanno chiedendo di costruire una qualità del lavoro
- ha detto - e la qualità del lavoro si fa pagando il lavoro che
le persone fanno. Perché quando si compete al ribasso del costo
del lavoro, si distrugge il lavoro e il futuro economico di
questo Paese. A giugno forse avremo un aumento contrattuale di
130 euro, ma c'è una differenza tra quello che arriva in busta
paga e quello che arriva col bonifico: nel conto corrente i 130
euro in più non ci sono perché sono tutti tassati. Non si
possono detassare imprese e lavoro autonomo e non si interviene
con la detassazione degli aumenti dei contratti nazionali?".
L'altro tema forte è la sicurezza. "Il governo deve
intervenire in questa direzione e anche sulla salvaguardia della
salute e della sicurezza - ha spiegato - non abbiamo gli
ispettori, non abbiamo la procura nazionale, non abbiamo
percorsi che rendano esigibile la formazione per prevenire gli
infortuni sul lavoro. Pensiamo che anche su questo fronte il
governo non stia facendo tutto quello che deve. Abbiamo la
necessità di affrontare il tema degli appalti: è inaccettabile
che in un Paese civile come il nostro accada quanto accaduto a
Firenze, dove per costruire un supermercato si facciano 60
appalti e subappalti e che questi non bastino perché ci sono
anche i lavoratori in nero. Quando si perde il controllo
dell'organizzazione del lavoro - ha concluso -, quello che
accade è che a pagarne le conseguenze è la vita stessa di
lavoratrici e lavoratori".
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