Al grido di "non vi vogliamo"
rivolto ai direttori sportivi e alla proprietà oltre un
centinaio di tifosi dello Spezia Calcio ha protestato questa
sera davanti alla sede del club al centro sportivo Ferdeghini
contro la gestione del club, terzultimo in classifica in serie B
e reduce dalla sconfitta contro la Sampdoria.
Ennesimo duro faccia a faccia davanti ai cancelli tra la
dirigenza della squadra e i tifosi che hanno avuto un confronto
con l'amministratore delegato Andrea Gazzoli, accompagnato ai
cancelli dal suo omologo Nicolò Peri. L'attività sportiva sul
campo è stata sospesa per ragioni di sicurezza.
Gli ultras hanno esposto uno striscione di protesta, proprio
lì dove un paio di settimane fa è stata fatta ritrovare una
testa mozzata di maiale, e invitato il club a licenziare il
direttore tecnico Eduardo Macia e il direttore sportivo Stefano
Melissano, responsabili di un calciomercato ritenuto
insoddisfacente, insieme al capo dell'area marketing Luca
Scafati, a cui viene imputata la scelta del cambio del logo, mal
digerito dalla piazza.
"Non ci sono i presupposti per mandarli via", ha risposto
Gazzoli, rassicurando poi sul procedere dei lavori allo stadio
Picco, che saranno terminati nel giro di qualche settimana.
Smentite anche le voci di disimpegno dal club da parte della
famiglia americana Platek: "Lo Spezia non è in vendita". Nel
frattempo il tecnico Luca D'Angelo, subentrato da due settimane,
affronta sabato la sua seconda partita sulla panchina aquilotta
contro la corazzata Parma.
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