Una fiaccolata di alcune centinaia di persone, ucraine e genovesi insieme, con tanto di cornamusa, ha animato la 'Giornata di solidarietà per la pace' organizzata stasera nel centro di Genova a un anno dall'inizio della guerra in Ucraina. La marcia è partita dalla chiesa di Santo Stefano, punto di riferimento della comunità ucraina genovese, arrivando in piazza De Ferrari dove la fontana è stata illuminata con i colori della bandiera nazionale e la facciata del palazzo della Regione è stata illuminata con la scritta 'solidarietà e pace per l'Ucraina' e i nomi delle città del Paese devastate dall'aggressione russa.
"Non avremmo voluto dover ricordare un anno di guerra in Ucraina, - commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - sono stati 365 giorni che nessuno si aspettava di dover vivere, un conflitto alle porte dell'Europa con il suo carico di morte e distruzione, sono stati anche 365 giorni di grande solidarietà della popolazione ligure nei confronti del popolo ucraino".
"Il popolo ucraino ha ancora bisogno di aiuto, i genovesi si sono tirati su le maniche fin dal primo giorno, siamo riusciti a fare parecchie cose e sono arrivati a Genova più di 3.300 profughi - ricorda il sindaco di Genova Marco Bucci -. Bisogna convincere ambedue le parti a trovare una soluzione, la guerra non può continuare perché danneggia sia una sia l'altra. I segnali che qualcuno sta cominciando a lavorare per la pace sono una buona notizia".
L'evento è proseguito nella Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale con testimonianze sul conflitto in corso tra cui un intervento di Mariana Mamonova, medico ucraino che ha vissuto la gravidanza da prigioniera dei russi, Kostyantyn e Nataliia Tkachenko una coppia con figli che ha vissuto l'occupazione di Kharkiv.
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