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Associazione disabili, la colpa non è dei passeggeri

Associazione disabili, la colpa non è dei passeggeri

Boniardi, il focus è la mancata tutela del diritto di viaggiare

MILANO, 19 aprile 2022, 20:18

Redazione ANSA

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"La responsabilità di quanto successo non è di chi non si è alzato, ma di chi non ha garantito il servizio": così Giulia Boniardi, responsabile di Haccade, l'associazione con cui viaggiavano i 25 disabili che non sono riusciti a salire sul treno e sono dovuti tornare in pullman a Milano, commenta con l'ANSA quanto avvenuto ieri alla stazione di Genova Porta Principe.
    "Stanno mettendo le persone una contro l'altra, è una narrazione agghiacciante, il focus è la mancata tutela di un diritto, quello di viaggiare, il messaggio - sottolinea Boniardi - non è 'poveri disabili trattati male'. Non ha senso la pretesa di far scendere dal treno delle persone che avevano un biglietto con prenotazione come lo avevamo noi, prescindendo dalle loro esigenze: era una competenza che non spettava ai passeggeri, non era un problema risolvibile da noi clienti ma da Trenitalia" dice ancora Giulia Boniardi, presidente dell'associazione Haccade. Boniardi ricostruisce così quanto successo ieri pomeriggio alla stagione di Genova Porta Principe: "Avevamo prenotato dei biglietti su un regionale veloce dove vengono garantiti i posti, ma non con numeri assegnati, e quando il gruppo - 25 disabili e 5 accompagnatori - è arrivato in stazione è stato avvertito di possibili sovraffollamenti e gli è stato proposto di usare un autobus anziché un treno". Gli organizzatori hanno preferito però non accettare l'offerta, perché il treno garantisce servizi migliori per le esigenze dei disabili. Il treno "è arrivato completamente pieno, a quel punto il capotreno - racconta la responsabile - ci ha fatto vedere qual era la carrozza a noi riservata, che era piena. Era stato chiesto ai viaggiatori di scendere ma era fisicamente impossibile perché erano tutti ammassati. A quel punto c'è stata un'escalation di nervosismo, con manifestazioni di disappunto ma - sottolinea Boniardi - nei confronti della situazione e non dei disabili. Eravamo tutti in una condizione di enorme disagio, sia i viaggiatori sul treno sia chi aspettava sulla banchina: il disagio è stato arrecato non solo a noi, ma a tutti i clienti Trenitalia, alcuni dei quali hanno manifestato sostegno nei nostri confronti. Se c'erano 30 posti prenotati andavano tutelati prima, come si fa a far andare avanti un treno con le persone stipate come sardine?". Quello che dispiace è che "il focus è stato spostato su una tematica che non è quella da approfondire, bensì il diritto di spostamento per tutti nelle stesse condizioni, la verità è che non si è stati in grado di garantire un servizio a tutti i clienti. Trenitalia non ha garantito un servizio nelle condizioni manifestate con l'acquisto di biglietti con carte blu, sapevano che c'erano 25 disabili e 5 accompagnatori". Anche il viaggio in pullman da Genova a Milano non è andato bene: "Si moriva prima di caldo poi di freddo - denuncia Boniardi - in stazione Centrale l'autobus si è fermato in una posizione di non sicurezza, abbiamo chiesto l'assistenza di Trenitalia e non ci è stata concessa, con i bagagli scaricati in mezzo alla strada, oltre alle 3 ore di ritardo e ai disagi arrecati alle famiglie e alle persone con disabilità per la mancanza di servizi igienici durante il viaggio".

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