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Mafia: Regione Liguria studia pdl per riutilizzo beni confiscati

Mafia: Regione Liguria studia pdl per riutilizzo beni confiscati

Sindaco sia punto terminale restituzione bene a collettività

GENOVA, 08 aprile 2022, 13:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"In Liguria è in fase di istruttoria una proposta di legge regionale per gli interventi per la valorizzazione e il riutilizzo sociale di beni ed aziende sequestrati e confiscati". Lo ha detto la vicepresidente del Coordinamento delle Commissioni e Osservatori regionali sul contrasto alla criminalità organizzata Monica Forte ribadendo che "le mafie sono una tema che ormai riguarda tutte le Regioni d'Italia nessuna esclusa". "A Genova c'è tanto da fare perché ha un porto importate che purtroppo è nelle mire della criminalità organizzata", sottolinea Forte. "E' un ulteriore passo avanti per condividere informazioni preziose, per elaborare progetti comuni e adottare una strategia adeguata ad un fenomeno che ormai interessa tutto il Paese", commenta il presidente del Consiglio regionale Gianmarco Medusei. "L'aumento del 193% dei beni confiscati è dovuto alla conclusione delle indagini e dei processi, il monitoraggio è migliorato e dimostra l'enorme quantità di bene confiscati anche in Liguria al di là di quanto si potrebbe credere. - commenta Centi - Genova ha il più grande sequestro di beni del Nord Italia che è il sequestro Canfarotta, ma i dati delle altre province non sono da meno. Il problema che vogliamo risolvere è l'assegnazione e definitiva sistemazione dei beni confiscati". La proposta di legge allo studio in Liguria per "gli interventi per la valorizzazione e il riutilizzo sociale di beni ed aziende sequestrati e confiscati" ha cominciato il suo iter in commissione regionale. "I sindaci devono avere un ruolo fondamentale, - afferma Bozzano - il ruolo dei Comuni sull'assegnazione dei beni confiscati non può più essere un onere per il sindaco, perché amministra già con bilanci risicatissimi, quindi dev'essere attivo, con la previsione di destinazioni dei beni in prevalenza sociali ma non solo. Il sindaco deve diventare il punto terminale del procedimento per restituire il bene alla comunità senza oneri per i Comuni".
   

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