Per sollecitare il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki, studente dell'Università di Bologna detenuto da oltre un anno in Egitto, il Consiglio regionale della Liguria ha approvato un ordine del giorno con 19 voti favorevoli (centrosinistra, M5S, FdI, Cambiamo!, Fi-Liguria Popolare) e 6 astenuti (Lega).
Il documento con primo firmatario il capogruppo del Pd-Articolo Uno Luca Garibaldi impegna la Giunta Toti "ad attivarsi, nelle forme meglio ritenute, e con la massima celerità possibile, al fine di chiedere al Governo italiano di impegnarsi a promuovere ulteriormente tutte le azioni ritenute opportune per il rilascio di Zaki, con particolare riferimento al coinvolgimento dell'Unione Europea in questa iniziativa". Ricordata la vicenda di Giulio Regeni il capogruppo Garibaldi ha denunciato "la costante violazione dei diritti umani in Egitto, dove ci sono più di 1.600 detenuti politici, uno dei regimi più sanguinari del Mediterraneo, verso cui il nostro Paese dovrebbe essere più deciso nei rapporti diplomatici e commerciali". "La cittadinanza italiana a Patrick Zaki - sottolinea - sarebbe uno strumento di pressione e consentirebbe le visite mediche in carcere". Secondo il capogruppo della Lega "l'Italia dovrebbe rafforzare le politiche estere e diplomatiche, anziché concedere la cittadinanza. Per arrivare alla liberazione della studente non è necessario il conferimento della cittadinanza italiana". Il capogruppo di Fi-Liguria Popolare Claudio Muzio si è smarcato dalla Lega definendo la richiesta di cittadinanza italiana "un contributo forte per la liberazione di Zaki". Secondo la consigliera Lilli Lauro "la vita umana è più preziosa della cittadinanza". Per il capogruppo di FdI Stefano Balleari "la richiesta della cittadinanza italiana è un fatto significativo contro la violenza e ogni forma di limitazione della libertà".
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