"Il Dpcm per contenere il Covid non ha inciso in modo rilevante nel nostro settore: conferma il ruolo strategico della logistica, di cui siamo orgogliosi di portare la bandiera e faremo del nostro meglio. Ma abbiamo soprattutto bisogno di una forte accelerazione, di sburocratizzazione, e chiediamo un'amministrazione presente negli uffici, della sanità marittima e delle dogane, anche se si spinge per lo smart working al 100%, perché le attività di controllo sulle merci vengono fatte dalle persone e non dai pc".
Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto parla del porto che non si ferma, delle merci che continueranno a circolare, ma la situazione è pesante per le aziende. "Siamo in una spirale emergenziale che tende a portarci sul fondo - dice - stiamo cercando con le nostre forze e risorse di mantenerci a galla ma abbiamo bisogno che lo Stato elimini le zavorre tagliando le procedure burocratiche dell'apparato che ci bloccano e ci stanno costringendo ad una ripresa lentissima. La più grande minaccia dopo il Covid è la burocrazia". La ripresa è lontana. L'Asia sta vivendo una fase di ripresa economica mentre in Europa con il Covid c'è ancora una contrazione dei consumi e della produzione. "Nei mesi di agosto e settembre c'è stato un sussulto di crescita nei traffici portuali sembrava che piano piano si stesse tornando alla normalità, poi sono tornati a calare nel mese di ottobre - dice Botta - . L'emergenza Covid ha tolto un po' di fiducia per cui gli ordini hanno subito una forte contrazione".
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