Senza voler entrare nel merito del
processo per il crollo della Torre piloti del porto di Genova (9
morti e 4 feriti) e delle singole responsabilità, Stefano Parisi
si è schierato contro la decisione del pm Walter Cotugno di
chiedere il commissariamento del gruppo Messina per un anno con
la clausola che gli utili per quel periodo vadano allo Stato.
Parisi ha parlato del processo riferendosi all'assenza alla
kermesse di Energie per l'Italia di Stefano Messina che avrebbe
dovuto intervenire. "Non entro nel merito - ha detto - ma non
capisco per quale motivo il pm si spinga alla distruzione di
un'azienda rispetto a quanto è successo". Secondo Parisi si è
trattato di "un'azione irresponsabile da condannare".
"Non esiste una sanzione così grave nel nostro ordinamento
nei confronti dei lavoratori", ha detto Parisi. "Dove è la
politica - si è chiesto - quando la giustizia colpisce migliaia
di persone detenute ingiustamente o aziende chiuse". Parisi ha
citato Ilva, Thyssen e Fastweb, "per evitarne il
commissariamento - ha detto mi sono dimesso e poi sono stati
tutti assolti". "Ma che vuol dire commissariare un'azienda? E'
uno Stato arrogante che chiede che gli utili della Messina
vadano a lui. La colpa va pagata in modo giusto ma non dai
lavoratori e dall'economia".
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