Presenza a Roma del Comune di
Genova nel prossimo tavolo con il Mise del 9 marzo, apertura di
un tavolo sulle aree che Piaggio ha restituito all'autorità
portuale e pressioni su Governo e Finmeccanica per un intervento
economico. Sono queste le richieste che i lavoratori Fiom di
Piaggio Aero hanno fatto all'assessore allo sviluppo economico
del Comune di Genova Emanuele Piazza, che li ha ricevuti dopo
che in corteo dalla sede della Regione sono arrivati a palazzo
Tursi. I lavoratori hanno chiesto una presenza forte del Comune
di Genova in questa vertenza. "Al precedente incontro al Mise
non siamo andati - ha risposto Piazza - perché il Comune non è
firmatario dell'accordo di programma del 2014, ma il Comune c'è
sia per tutelare l'occupazione sia per la questione delle aree.
E se ci viene richiesto saremo presenti anche a Roma".
Piazza ha spiegato ai lavoratori che il sindaco Doria in
settimana era a Roma per parlare con il sottosegretario alla
presidenza del consiglio Claudio De Vincenti anche di Piaggio.
"Serve una grande quantità di denaro - ha detto Antonio
Caminito, Fiom Cgil perché il drone non si farà tra un anno e
mezzo, e comunque non prima del 2025, e qui ci sono in ballo
1307 posti di lavoro. Si stanno minando le prospettive di questa
azienda e non vorremmo a Roma sentirci dire che Finmeccanica è
interessata solo al militare, perché il drone vale 150-200 posti
di lavoro. Il problema della cassa integrazione da lunedì è
grave ma temporaneo, il problema vero è che qui c'è un'azienda
che sta per saltare".
Secondo la Fiom "al momento non esiste un terzo soggetto
disposto a mettere sul piatto 400 milioni, tanti sono i debiti
di Piaggio che dovranno essere pagati a partire dal prossimo
gennaio, perché il fondo di Abu Dhabi ha già detto chiaramente
che loro non sono un bancomat e quest'azienda ha divorato 190
milioni di euro in un anno e mezzo".
Dopo la chiusura della produzione nello stabilimento di
Sestri Ponente attualmente lavorano 200 dipendenti mentre un
centinaio sono in cassa integrazione e altri 45 li seguiranno da
lunedì se le lettere non verranno bloccate, mentre a Villanova
d'Albenga su 900 dipendenti, in cassa integrazione ce ne sono 50
e da lunedì se ne aggiungeranno 150. L'assessore Piazza ha
confermato che subito dopo l'incontro al Mise verrà organizzato
un incontro a livello locale per fare il punto sulla situazione.
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