La Fondazione Primoli di Roma ospita
dal 17 ottobre al 15 novembre 'Visioni Autobiografiche', la
prima mostra antologica di Patrizia Bonanzinga, matematica,
fotografa e artista. L'esposizione, curata dalla Fondazione
Primoli con la collaborazione della Fondazione Severino e di
Arteficio srl, propone una lettura trasversale dell'archivio
della celebre fotografa.
L'opera di Bonanzinga è caratterizzata da due piani distinti:
da una parte documenta con sensibilità e attenzione il viaggio
per raccontare storie, realizzando reportage; dall'altra indaga
la relazione che intercorre tra fotografia e realtà, tra
apparenza e verità, tramite la costruzione di immagini digitali
tagliate, rimontate, sovrapposte o fuse tra loro. In tal modo
vengono rappresentate nuove realtà: reali ma a volte del tutto
surreali, persino ingannevoli.
La mostra raccoglie alcune delle più significative opere
tratte dai suoi più celebri reportage: 'The Road to Coal' sulle
miniere in Cina; 'Time Lagr' sul Mozambico; 'Forme della
Natura'; 'Nelle mie stanze'; 'Groenlandia' e 'The Big Data
World'. La fotografia, per l'artista, è un linguaggio complesso,
ostico quasi come quello della matematica, sebbene comprenda in
sé un fascino irresistibile, quello dell'apparente semplicità
dello sguardo. Come la matematica che sollecita un istinto tanto
immediato quanto magico, quello dell'intuizione.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con
testi di Alberto Abruzzese e Marta Braun.
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