Non ce l'ha fatta l'operaio
cinquantunenne di origine romena che lo scorso lunedì 8 aprile
era caduto giù dal tetto di un capannone di un'azienda in via
Carrara, tra Latina Scalo e Sermoneta. Un volo di oltre 7 metri
che aveva reso necessario il suo trasporto in eliambulanza
all'ospedale San Camillo di Roma, dove era stato ricoverato in
prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva. L'uomo è
spirato 48 ore fa a causa delle gravissime ferite riportate:
trauma cranico, uno toracico e diverse fratture multiple agli
arti, rivelatesi fatali.
Secondo quanto ricostruito dal personale dell'ispettorato del
lavoro e del servizio di prevenzione della Asl, intervenuto
quella mattina insieme agli agenti di polizia e ai vigili del
fuoco, l'operaio si trovava nella struttura per conto di una
ditta individuale, chiamata per la riparazione del tetto dove vi
era una perdita d'acqua, dal quale era poi precipitato giù.
Subito erano iniziate le indagini dei tecnici che si occupano
della vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, i
quali avevano anche proceduto all'accesso a tutta la
documentazione dell'azienda, al fine di valutare eventuali
prescrizioni nel caso in cui fossero individuate delle
irregolarità. Accertamenti che non sono ancora terminati, volti
a comprendere cosa stesse facendo l'uomo sul tetto e,
soprattutto, come sia stato possibile che la copertura gli sia
crollata sotto i piedi.
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