"È la storia di amore perverso, di
una donna che in fin dei conti soddisfa il proprio desiderio
d'amore attraverso un atto di necrofilia. La protagonista non è
una donna abusata ma l'esatto contrario della vittima. La
bellezza e la repulsione condensate in un'unica immagine". Il
regista australiano Barrie Kosky vede così Salomè, il capolavoro
di Richard Strauss che porta in scena all'Opera di Roma dal 7 al
16 marzo.
Dopo il successo ottenuto nel 2018 con il Flauto Magico,
Kosky torna al Teatro Costanzi con il dramma che il musicista
tedesco compose nel 1905 dal testo teatrale francese di Oscar
Wilde. "Un'opera davvero inusuale - ha osservato - che alla sua
prima fece scandalo. Nel testo di Wilde c'erano più ironia e
umorismo, che in genere non associamo alla cultura tedesca, e
Strauss l'ha trasformata aggiungendo l'elemento dell'erotismo".
Sul podio salirà Marc Albrecht.
Nel ruolo del titolo debutta sul palcoscenico romano il
soprano americano Lise Lindström; Jochanaan è il basso-baritono
Nicholas Brownlee, Erode èil tenore John Daszak, Erodiade il
mezzosoprano Katarina Dalayman. A giocare il ruolo centrale è,
però, la luce. Per guardare Salomè con occhi e orecchie nuovi
ogni elemento della scenografa è stato eliminato. "Nel buio
totale - spiega il regista - una sola luce segue gli attori. La
luce è un personaggio dell'opera. È la luna che illumina e
nasconde al tempo stesso. Un unico raggio di luce attraversa
l'oscurità nella quale ascoltiamo e guardiamo persone come in
genere non facciamo".
Tutta l'attenzione si concentra così sugli attori.
L'atmosfera onirica in cui Salomè si muove è ispirata alle
figure isolate dei dipinti di Francis Bacon. Il continuo
riferimento dei personaggi al vedere e al sentire richiama il
voyeurismo visivo e orale. "L'orchestra - aggiunge Kosky - è
davvero maestosa e piena di colori. Nell'allestimento bisogna
stare attenti a non cercare di illustrare la musica e a superare
la difficoltà di mettere in scena qualcosa di più debole di
questo effetto sonoro potente". Nella visione del regista Salomè
è "un'adolescente, con una incredibile immaginazione e un'idea
molto perversa dell'amore. Da questo spettacolo bisogna uscire
turbati e a disagio".
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