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Lazio: prima tribuna in Tv tra candidati, ma Rocca non c'è

Lazio: prima tribuna in Tv tra candidati, ma Rocca non c'è

Rifiuti, trasporti e sanità i temi più divisivi tra gli altri 5

ROMA, 24 gennaio 2023, 15:21

Redazione ANSA

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E' andata in onda sulla Rai la prima tribuna elettorale con i candidati alla presidenza della Regione Lazio. Assente perché "ha deciso di non partecipare", è stato detto dal conduttore, il candidato del centrodestra Francesco Rocca. Hanno invece partecipato alla trasmissione Alessio D'Amato del centrosinistra, Donatella Bianchi del M5s, Rosa Rinaldi di Unione Popolare, Sonia Pecorilli del Pci e Fabrizio Pignalberi del Quarto Polo.
    Cinque i temi affrontati - lavoro, trasporti, transizione ecologica, rifiuti e sanità - per i cinque candidati presenti, che hanno parlato a turno. La distanza maggiore tra i candidati si è misurata sui rifiuti, con D'Amato favorevole al termovalorizzatore di Roma "per chiudere il ciclo dei rifiuti" e gli altri a vario titolo contrari, a partire da Bianchi per cui è una "scelta obsoleta". Anche sui trasporti i candidati di centrosinistra e M5s hanno mostrato sostanziali differenze di programma, in particolare sulla Roma-Latina che per D'Amato "è un fatto positivo" mentre Bianchi ha affermato che sarebbe meglio "la messa in sicurezza della Pontina". Posizioni lontane anche sulla sanità: D'Amato ha posto l'accento sull'"uscita dal commissariamento" e sulla futura realizzazione di sei nuovi ospedali e sulla "rete territoriale di prossimità", mentre per Bianchi è inutile parlare di nuove strutture "se poi mancano medici e infermieri".
    La ricerca e le fonti rinnovabili sono invece al centro dei programmi sulla transizione ecologica di tutti i candidati, con Bianchi che annuncia "un superbonus regionale con un fondo accessorio a parte, per le case green" mentre sul lavoro D'Amato propone il "reddito di formazione" a fronte del "reddito di cittadinanza regionale" di Bianchi ma anche di Pignalberi.
    Rinaldi invece propone il "settore pubblico come occasione di lavoro di qualità" soprattutto nel settore sanitario, mentre Pecorilli pone l'accento sulla disoccupazione, la chiusura delle fabbriche e l'abbattimento del costo del lavoro.
   

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