(ANSA) - PERUGIA, 10 MAG - "Tutte le sentenze meritano
rispetto e io rispetto anche quella che, seppur ingiustamente,
mi ha condannato. Però credo che tutta la mia vita e tutta la
mia carriera forse avrebbero a loro volta meritato un minimo di
rispetto": ad affermarlo oggi in aula, l'ex capo della squadra
mobile Renato Cortese, rendendo dichiarazioni spontanee davanti
alla Corte d'appello di Perugia che lo sta giudicando
nell'ambito del processo relativo alle presunte irregolarità
nell'espulsione dall'Italia di Alma Shalabayeva, moglie del
dissidente kazako Muktar Ablyazov e della loro figlia Alua.
Cortese in primo grado è stato condannato a cinque anni di
reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici.
"L'unico stato d'animo che intendo portare all'attenzione
della Corte - ha detto davanti ai giudici - è quello suscitato
in me dall'affermazione della sentenza con la quale avrei
tradito il giuramento di fedeltà alla Costituzione italiana".
(ANSA).
Cortese, mia vita e carriera meritano rispetto
"Come io rispetto sentenze" dice ex capo squadra mobile Roma
