(ANSA) - TERNI, 20 APR - "Ai miei ragazzi dirò che questo è
un brutto episodio, ma il calcio è tutt'alto. Non è mai violenza
e far west ma rispetto per sé stessi e per gli altri,
dell'avversario e delle regole. Si va in campo per divertirsi
perché il calcio è un gioco": dopo essere stato dimesso
dall'ospedale e il ritorno a casa, a Terni, torna a lanciare un
messaggio positivo Francesco Latini, l'allenatore trentaduenne
della Nuova Accademia, per la squadra dei classe 2009, aggredito
il giorno di Pasqua a Gabicce (Pesaro Urbino) dal genitore di un
calciatore della Gdc Ponte di Nona (Roma), nell'ambito di un
torneo giovanile. "Tornerò in campo ancora più convinto di prima
che la strada intrapresa è quella giusta, cioè veicolare i
valori positivi dello sport. Tutti insieme torneremo più forti e
motivati che mai" aggiunge parlando con l'ANSA.
Latini è in convalescenza, a stretto riposo, a causa di
un'ematoma al rene destro. "Appena starò meglio la mia società,
insieme all'altra squadra coinvolta, hanno intenzione di
organizzare una manifestazione in cui l'unico messaggio che
vogliono veicolare è quello dell'amicizia, del divertimento e
della fratellanza" annuncia il giovane.
Che ha già ricevuto la solidarietà del presidente della Gdc
Ponte di Nona e dell'allenatore della squadra avversaria di
domenica. "Perché lo sport - sottolinea ancora - è unione ed
inclusività, non è divisione e non è mai violenza. Continueremo
con tutte le forze a veicolare il bene, con ancora più
determinazione di prima". (ANSA).
Allenatore aggredito, ai ragazzi dirò che il calcio è rispetto
"Non è far west, in campo per divertirsi" dice Francesco Latini
